• Pubblicata il
  • Autore: Alabaster
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German boy - Venezia Trasgressiva

Il mio ragazzo è tedesco. È il classico stereotipo del giovane tedesco: alto, snello, biondo, pelle chiara e occhi blu, bello come Thor.
Singolare che abbia scelto di fidanzarsi con me, la classica italiana bassina, con capelli e occhi castani, fianchi larghi e vita stretta, peli del pube neri come l’inferno e un costante famelico appetito sessuale.
I tedeschi non parlano di sesso, neanche coi propri amici. Si potrebbe pensare che non interessi loro minimamente e che non gli piaccia neanche farlo, ma in realtà sono solo molto timidi, troppo ben educati e ingessati: basta solo spronarli un pochino e tireranno fuori tutta la porcaggine maschile che hanno.

Purtroppo io abito ancora in Italia e lui in Germania, quindi ci si vede ogni due mesi, e come potete immaginare quando finalmente ce l’ho a portata di mano ho così tanta voglia del suo cazzo che lo trascinerei nel bagno dell’aeroporto per succhiarglielo prima ancora di arrivare a casa. Ma lui è tedesco e si vergogna di violare le regole.
Certe volte è ancora così ingessato! Non mi dice mai di cosa avrebbe voglia, non mi stuzzica con le parole, sono sempre io a parlargli di porcate! Ma stavolta ho in mente un’idea per “punirlo”…
Aspetto fino a dopo cena, quando ha sistemato le sue cose e ci avviamo in camera da letto.
Allora ci abbracciamo e ci baciamo famelici, finalmente lui mi ficca la lingua in bocca e le mani vanno ovunque. La lontananza di due mesi si fa sentire; lo voglio più che mai, mi perdo nel suo sapore e nel suo odore, nelle sensazioni riscoperte ogni volta, nell’emozione che provo rendendomi conto di amarlo ogni volta di più.
Gli tocco il culo, lui è ancora incollato alle mie labbra ma sento che ha il respiro pesante.
“Hai voglia, eh?” gli chiedo.
“Sì” risponde rauco, gli occhi torbidi.
Allora mi allontano un po’ da lui, lo guardo e gli chiedo “Vuoi giocare un po’ con me?”
Un po’ incerto, sorride imbarazzato e risponde “Va bene”
Gli tolgo la maglietta e lo faccio sedere sul letto. “Non ti azzardare a muoverti da lì”
Mi giro e prendo un paio di sciarpe da un cassetto.
“Fermo” gli intimo. Gli prendo le mani e gliele lego dietro la schiena. “Non muoverti”
Io sono ancora vestita. Mi spoglio lentamente, fino a restare solo con le calze autoreggenti nere.
Lui si agita guardandomi ancora con gli occhi torbidi. È solo l’inizio, ma vederlo lì seduto alla mia mercé mi ha già fatta eccitare, mi sento calda e sfrontata.
Mi allungo sul letto come una gatta e comincio a sfilargli i pantaloni e i boxer. Il suo cazzo è già duro, ma l’erezione non è ancora al massimo. Per il momento non lo degno di uno sguardo.
Gli sussurro all’orecchio, vicinissima “Non ti puoi muovere. Non puoi fare niente. Se vuoi che ti faccia qualcosa dovrai chiedermelo. Altrimenti si farà quello che voglio io”
“Sì” riesce solo a rispondere, ansimante.
Ancora non parla, eh? Bene! Comincio a leccargli l’orecchio, poi il collo, scendo piano piano giù lungo il busto, avendo cura di strusciare sulla sua pelle con i miei capezzoli, un tocco lieve che provoca un brivido ad entrambi.
Lecco e mordicchio un suo capezzolo, sapendo che la cosa lo fa impazzire, ma non mi ci soffermo. Scendo ancora più giù verso il pube, gli bacio i peli biondi, ma sul più bello scendo ancora più giù, continuo a baciarlo all’interno delle cosce, senza toccare i suoi gioielli.
Lo guardo malvagia e sorrido, voglio che gli diventi duro come il marmo senza neanche sfiorarlo. Continuo a baciarlo e leccarlo fino alle caviglie.
Lui, poveretto, geme e si dimena, ma non dice ancora niente. il suo cazzo ora è completamente in erezione, lo assaporo con lo sguardo, è bello, così dritto, grosso e duro con le vene in rilievo.
Io intanto sono eccitatissima, sento la mia fica gonfia che pulsa ed è già bagnata. Adesso voglio godere.
All’improvviso lo tiro per le caviglie e lo metto disteso, strappandogli un’esclamazione di sorpresa.
Cambio posizione e mi siedo direttamente sulla sua faccia. Lui non può usare le mani, quindi lo aiuto aprendomi i glutei. “Leccami la fica” gli ordino, e lui esegue come se non aspettasse altro.
Io intanto mi abbasso e finalmente mi dedico al suo povero amico. Ne avevo una gran voglia, ma comincio lentamente, leccandogli e succhiandogli la punta, stuzzicandogli il frenulo con i polpastrelli.
Poi scendo e piano piano me lo ficco in bocca, succhiando e leccando, cercando di spingerlo più a fondo possibile. È così liscio e buono. Alcune gocce gli escono dalla punta a testimoniare la sua eccitazione, io succhio più forte. Lui geme con la faccia affondata nella mia fica, che ormai è un lago. Non voglio godere solo così però adesso.
Smetto di succhiarglielo e mi alzo. Mi siedo sulla sua pancia e gli lancio uno sguardo di sfida.
Lui ha le labbra umide, i capelli biondi sparsi sulla fronte e sembra estasiato. Finalmente parla.
Con la voce ancora più profonda del solito mormora “Ti voglio scopare. Ti voglio sbattere finché non ti farà male”
Questa dichiarazione mi provoca un sussulto dritto nell’utero, come se stessi per venire solo per le sue parole.
Gli sciolgo febbrilmente le mani, gli prendo la testa tra le mani, gli ficco la lingua in bocca e contemporaneamente mi siedo sul suo cazzo di marmo. Per quanto sono bagnata, mi scivola dentro in un attimo e io sento il piacere nuovo di essere finalmente riempita. Lui mi afferra per le cosce e comincia a spingermelo dentro, ancora più dentro, sebbene sia io a stare seduta su di lui.
Lui grugnisce ed è arrabbiato, vuole farmi male per godere e per punirmi. Mi tiene con una mano dietro la schiena e mi succhia un capezzolo, poi me li morde provocandomi un misto di piacere e dolore.
Inclino il bacino per sentire il suo cazzo nel punto in cui godo di più. Ecco…sì, proprio lì…
Comincio a cavalcarlo come una forsennata, non capisco più niente, scuoto i capelli che per il movimento e il sudore sono diventati come una criniera di leone, digrigno i denti, gemo.
Lui mi afferra per le tette tirandomi i capezzoli e urla “Sì! Sì! Scopami!!!”
Io accelero i miei movimenti di bacino finché non sento quella sensazione familiare…come se dovessi fare pipì…sono così arrapata che anche se dovessi pisciargli addosso mi farebbe solo godere ancora di più. Inclino ancora di più il bacino, appoggiandomi con le mani sul materasso, lui mi colpisce con ancora più forza. Non resisto più, voglio godere…e finalmente esplodo in un orgasmo sensazionale; urlo e mi contorco, mi aggrappo ai suoi capelli e glieli tiro, gli mordo il collo per non urlare ancora di più.
Piano piano le onde di piacere si calmano, sono ancora seduta su di lui ansimante e lui non ha ancora goduto.
Mi prende e mi rovescia sulla schiena, mi alza le gambe e se le mette sulle spalle, e poi continua a scoparmi con tutta la forza che ha. Mi sta sfondando, sento il suo cazzo dentro come se mi stesse spaccando, ma cazzo se mi piace!
“Sì Sì Sì!!!” urlo, lui continua e poi mi fa “Sto per venire!”
“Sì…” gemo “Vienimi in faccia, porco!”
Lui lo tira fuori, si mette a cavalcioni sulla mia pancia e comincia a masturbarsi a pochi centimetri dalla mia faccia. Apro la bocca e tiro fuori la lingua, vorrei averlo tutto in gola… Pochi secondi dopo lui viene, alcuni schizzi mi colpiscono sulle guance, poi lui mi afferra la testa e velocemente mi ordina “Prendilo in bocca”
E io eseguo, succhiandolo avidamente finché non è uscita anche l’ultima goccia. Ingoio il suo seme caldo mentre lui mi tiene la testa incollata al suo cazzo con entrambe le mani….continuerei a succhiarglielo, non voglio lasciarlo andare, ma sento che, poveretto, sta scendendo in fase di riposo e così lo mollo, non vorrei fargli male.
Lui mi guarda sorridendo. Poi mi accarezza il viso, raccoglie una goccia di sperma col dito e me lo mette in bocca. Io succhio anche quello avidamente.
Dannazione! Mi sto eccitando di nuovo.
“Dieci minuti e poi lo rifacciamo” gli annuncio.
Lui ride.
“Va bene. Ma questa volta sarai tu ad essere legata”.

Amo il mio ragazzo.

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17/09/2013 05:56

Il piccolo Principe

Molto bello.

14/09/2013 09:29

Tuareg

bel racconto, ben scritto

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